
Un dolore profondo, che attraversa le mura delle istituzioni e arriva dritto al cuore di ogni cittadino. A Torre del Greco, in provincia di Napoli, la notte si è tinta di tragedia, Aniello Scarpati, 47 anni, Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato, ha perso la vita in un terribile incidente stradale avvenuto su viale Europa. Con lui, a bordo della volante, c’era il collega e amico Ciro Cozzolino, di 38 anni, rimasto gravemente ferito e ora ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata. L’impatto, devastante, ha lasciato una scia di sgomento e incredulità. Secondo le ricostruzioni, l’auto di servizio si sarebbe scontrata con una BMW X4 lanciata ad altissima velocità che, invadendo la corsia opposta, ha centrato in pieno la volante, facendola ribaltare e precipitare in un fossato. Alla guida del SUV c’era Tommaso Severino, ventottenne, poi rintracciato e arrestato dopo essere fuggito e recatosi all’ospedale Maresca per farsi medicare le ferite. I test tossicologici hanno rivelato la presenza di sostanze stupefacenti nel suo organismo. Con lui viaggiavano cinque passeggeri, tra cui tre minorenni. Tutti sono ora al vaglio delle autorità. Al giovane conducente è stato contestato l’omicidio stradale aggravato, l’omissione di soccorso e la fuga dopo l’incidente. Aniello Scarpati non avrebbe dovuto essere in servizio quella notte. Aveva accettato di sostituire un collega impossibilitato a lavorare, come spesso accade tra chi considera il proprio mestiere una missione. Viveva a Ercolano con la moglie e i tre figli, ai quali lascia un vuoto incolmabile. Era un poliziotto esperto, stimato dai colleghi, un uomo di profonda dedizione e rigore, che amava la divisa come un simbolo di giustizia e di servizio alla comunità. La sua morte ha scosso l’intera città e ha suscitato un’ondata di cordoglio e commozione in tutto il Paese. Sul luogo dell’incidente, oltre ai soccorritori e ai Vigili del Fuoco che hanno estratto i due agenti dall’auto accartocciata, è arrivato il questore di Napoli, Maurizio Agricola, che ha espresso dolore e vicinanza alla famiglia e ai colleghi del commissariato di Torre del Greco. “Tutelava la sicurezza e garantiva il bene comune con impegno e coraggio, ha dichiarato il questore, la sua dedizione sarà un esempio per tutti noi”. Anche le istituzioni si sono strette attorno alla famiglia Scarpati. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al Capo della Polizia, Vittorio Pisani, esprimendo “profonda tristezza” e partecipazione al dolore dei familiari. La premier Giorgia Meloni, addolorata, ha scritto sui social: “Il mio profondo cordoglio va alla famiglia di Aniello Scarpati e la mia vicinanza all’agente ferito e a tutta la Polizia di Stato”. Parole toccanti anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha ricordato “il valore e il rischio quotidiano con cui le forze dell’ordine operano per la sicurezza di tutti”. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito l’accaduto “una tragedia che lascia senza parole”, mentre Antonio Tajani ha parlato di “ennesima testimonianza dell’impegno totale delle nostre forze dell’ordine”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto e il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno espresso “profondo cordoglio e vicinanza”, ricordando il sacrificio di chi ogni giorno mette la propria vita al servizio dello Stato. Il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. “Siamo profondamente scossi, ha detto, ci stringiamo attorno alla moglie, ai figli e ai colleghi del commissariato. Questa tragedia colpisce tutta la nostra comunità”. Il dolore per la morte di Aniello Scarpati non è solo quello di un corpo di polizia, ma di un Paese intero che riconosce nel suo gesto estremo di servizio la nobiltà più alta del dovere. La sua figura rimarrà impressa come simbolo di sacrificio silenzioso, di dedizione autentica e di amore per la giustizia. Mentre il collega Ciro Cozzolino lotta tra la vita e la morte, l’Italia intera si ferma, riflette e rende omaggio a un uomo che, anche nell’ultimo istante della sua vita, stava semplicemente facendo ciò che ha sempre fatto: servire e proteggere gli altri.

